"Stor-IT" è una "costola" del blog didattico "Torresani-edu", in cui sono raccolti i materiali creati per il corso quadriennale di storia in italiano, ad uso degli studenti del Gymnázium Ústavní di Praga.
23.5.15
Un'opinione sulla maturità ceca
L'esame orale della maturità ceca ha per un docente italiano molti aspetti interessanti, che potrebbero facilmente essere introdotti in Italia. Vediamone alcuni:
* Innanzi tutto gli esami orali si svolgono all'interno dell'anno scolastico e non dopo la fine delle lezioni, cosicché il 30 giugno risulta per tutti i professori (e non solo per quelli che non hanno gli esami) l'effettivo ultimo giorno di scuola.
* Il primo giorno degli orali, subito dopo la riunione di insediamento della commissione, tutti i candidati e tutti i commissari si incontrano. Gli studenti [vestiti con giacca e cravatta i ragazzi, e in modo elegante le ragazze] salutano i professori e fanno la conoscenza del presidente (un docente esterno) e del rappresentante dello stato italiano (che può essere il direttore dell'Istituto Italiano di Cultura, un lettore presso un'università, un docente nominato dal Ministero degli Affari Esteri). Sia il presidente che il rappresentante italiano tengono un breve discorso di incoraggiamento alla classe. Anche il dirigente scolastico, l'insegnante coordinatore e uno degli studenti fanno un breve intervento. A questa "cerimonia di apertura" degli esami è in genere presente anche l'Ambasciatore d'Italia o un suo delegato, che rivolge a tutti il suo augurio di buon lavoro.
Un mazzo di fiori viene offerto dai candidati alla presidente.
Questo primo incontro, pur nella sua formalità, dà agli esami un certo valore, un "peso" effettivo nella carriera scolastica dei ragazzi.
* Ogni giorno vengono interrogati sette studenti: il calendario fissa rigorosamente i tempi. Ogni docente ha a disposizione un certo numero di minuti (15 o 20, in base alla materia), che non può né diminuire né aumentare. Compito del presidente è appunto quello di segnalare la fine dell'interrogazione, qualora un commissario stesse sforando i tempi (Per chi ha scelto storia, sono 12 per la parte in italiano e 8 per quella in ceco).
* Venti minuti prima dell'inizio dell'interrogazione (oppure quindici, in base alla disciplina) ogni studente estrae un numero corrispondente a uno degli argomenti del programma. Gli viene consegnata una cartella con dei materiali che hanno lo scopo di sollecitare la memoria.
* L'interrogazione è divisa in due momenti: un primo in cui lo studente inizia a illustrare l'argomento estratto e un secondo in cui il commissario pone delle domande. A interrogare è il docente della disciplina, ma viene affiancato da un collega "uditore" con cui poi si valuta la prova e si concorda il voto finale.
* Ogni giorno gli orali iniziano alle 7:45 e finiscono alle 17:00. Tuttavia, a parte il presidente, il rappresentante dell'Italia, il coordinatore della classe e il vicepresidente con funzioni di segretario, i quali sono tenuti a essere sempre presenti, gli insegnanti possono assentarsi quando interroga il professore di un'altra materia. In quelle pause possono lavorare nel proprio studio (una caratteristica delle scuole ceche è proprio l'assenza di un'enorme aula docenti, sostituita da tanti studi di due-quattro docenti delle varie discipline) oppure in un'aula appositamente predisposta, con panini e bibite. A occuparsi di quest'ultima sono in genere gli studenti della penultima classe.
* Quando i candidati della mattina (e poi del pomeriggio) hanno terminato le interrogazioni, la commissione si riunisce per comunicare al presidente il voto delle singole prove. Come durante l'anno, ogni docente ha a disposizione cinque punti: da 1 (ottimo) a 5 (insufficiente). Nessun docente di altre discipline interviene per contestare la proposta di un collega, essendo implicito che i docenti della materia sono gli unici esperti in grado di giudicare.
* Al termine delle due riunioni la commissione incontra gli studenti interrogati e comunica loro i voti delle singole prove. Subito dopo ogni commissario si complimenta con ogni ragazzo, stringendogli la mano.
Positivi sono due aspetti: il fatto che lo studente sappia subito cosa ha preso, e il fatto che valutatore e valutato, stringendosi la mano, riconoscono vicendevolmente il proprio ruolo.
* Al termine della settimana (in genere le classi sono composte da 30 studenti e i giorni lavorativi sono quattro, da lunedì a giovedì) si incontrano di nuovo tutta la commissione e tutti gli studenti dichiarati maturi. Il presidente, il rappresentante dell'Italia, la dirigente, il docente coordinatore, a nome di tutti i colleghi, si complimentano con i ragazzi.
Uno studente fa un breve intervento conclusivo.
Vengono donati dei fiori alla presidente della commissione, alla preside e alla coordinatrice, una pratica abbastanza consueta all'estero, e molto apprezzabile.
Come per l'incontro iniziale, questo appuntamento finale assume un grande valore. Da quel momento la classe si scioglie; ogni ragazzo inizia la sua strada "da adulto".
* Gli studenti che non hanno superato una prova scritta o orale, vengono rimandati a settembre.
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